Autori della Mostra: Elio Velan – Aldo Dapas
Ideazione grafica: Vladimir Bugarin - Egidio Budicin
Allestimento video: Aldo Dapas
Composizione grafica: Vladimir Bugarin
Redattore musicale: Riccardo Bosazzi
La mostra che vi proponiamo è stata concepita nell'intreccio tra il lascito del fotografo rovignese Claudio Cherin e l'imponente fonte documentaristica racchiusa nelle pagine del Diario del concittadino Antonio Segariol.
Visionando le oltre cinquemila foto dell'archivio Cherin abbiamo ripreso in mano il Diario del barbiere rovignese Antonio Segariol: “Cronache di Rovigno: Notizie e fatti più notevoli dall'anno 1889 all'anno 1974”. Le Cronache sono state pubblicate nel 2000 come primo volume della collana “Biblioteca istriana, Documenti e testimonianze” edito dall' Unione Italiana e dalla Università popolare di Trieste. La pubblicazione è stata curata da Antonio Pellizzer nell'ambito dell'attività della Sezione etnografica della CI di Rovigno. La mostra è un alternarsi tra la schedatura del materiale fotografico e la lettura del Diario.
Quando l'amore per la propria città si coniuga alla curiosità per le vicende del luogo e degli uomini diventa impossibile non collegare e unire due personaggi che con passioni diverse (l'uno per la fotografia l' altro per la scrittura) hanno tentato di rappresentare questo nostro piccolo-grande microcosmo. Quindi l' incontro tra Segariol e Cherin non è casuale nonostante siano personaggi, non solo anagraficamente, molto diversi.
Leggendo e rileggendo il Diario, seguendo la logica delle annotazioni, entrando a poco a poco nel personaggio, osservando la bottega di barbiere, immedesimandoci in quell'originale punto di osservazione ci siamo accorti che Segariol alla fin fine non fa che seguire, da buon musicista e bitinador, i ritmi della città che non sono i ritmi della città di oggi.
Sono i ritmi delle siccità e degli inverni rigidi, di grandi pescate e stagioni meno o poco generose. I ritmi delle due grandi fabbriche con la manodopera in prevalenza femminile che dà un ruolo particolare alla donna rovignese.
E poi, il ritmo della guerra, drammaticamente onnipresente nella storia del Novecento, dei cambi di regime e statualità che hanno determinato la vita, il destino come del Segariol, nato e morto nella sua città natale, che di Claudio Cherin, nato a Rovigno e morto a Trieste nel 1998 dove si stabilì esule con la famiglia nel 1953.
Quello che oggi si rappresenta è una comunità di lavoro che è comunità di lingua, cultura e tradizioni (in buona parte scomparse). La mostra fissa questa comunità, la fa rivivere senza retorica, così com'era. Una mostra che va oltre la cartolina ingiallita.
GUARDATEVI INTORNO:
SIETE CIRCONDATI DA CORPI E VOLTI, SONO I VOLTI E I CORPI DELLA STORIA, NIENTE DI PIU', E' IL FLUIRE LENTO DEL TEMPO. QUESTA MOSTRA E' UNA DEDICA AL TEMPO, L'ESSENZA DELL'ANIMA. I PROTAGONISTI DELLE
FOTO VI GUARDANO, VALUTATE VOI LA DISTANZA.
DOPO LE SERATE AL GANDUSIO DEDICATE A GIUSTO CURTO E A LIGIO ZANINI QUESTO PROGETTO DELLA GIUSTO CURTO È UN NUOVO ATTO DI COMUNIONE CON LA CITTA'.
BUONA VISIONE
ELIO VELAN
testo
Associazione Artistico Culturale Giusto Curto
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